LOGO GOOGLE
Nel settembre 2015 Google ha cambiato il design del suo logo. Questo rinnovamento è stato fatto per introdurre un linguaggio visivo nuovo, come vedremo più avanti, ma ha anche uno scopo a livello pratico, cioè permette una migliore visibilità sugli schermi più piccoli come quelli degli smartphone.
Procediamo dall’inizio della storia del logo Google per poi arrivare fino al logo di oggi.
Nei primi anni di vita di Google, Sergey Brin, fondatore di Google assieme a Larry Page, ha creato una versione del logo aiutandosi con GIMP.

Prima versione del logo di Google
Il primo logo è stato usato dal 15 settembre 1997 al settembre 1998 e si presentava in maniera totalmente differente rispetto a quello che conosciamo oggi. Il font utilizzato è molto grosso e c’è una ombra rossa sotto ogni lettera. Inoltre ogni lettera è di un colore diverso, esattamente come in tutti i logo Google, però l’ordine dei colori è diverso da quello del logo attuale ed anche i tipi di colori sono parzialmente diversi: rosso, rosso scuro, blu, verde, giallo, rosso era l’ordine dei colori nel primo logo, mentre blu, rosso, giallo, blu, verde e rosso è l’ordine del logo che abbiamo noi oggi.
Si nota anche il tentativo di dare un’idea di tridimensionalità e movimento alla scritta, infatti le lettere non si trovano sulla stessa linea, ma sono posizionate a serpentina.

Seconda versione del logo di Google
Il secondo logo ha vita breve, infatti viene utilizzato solamente da settembre a ottobre del 1998. In questo logo il font utilizzato inizia ad assomigliare a quello delle versioni più recenti (anche se non a quello attuale) per via della presenza del grazie, ma l’ordine dei colori resta diverso: qui è verde, rosso, giallo, blu, verde e rosso.

Terza versione del logo di Google
Il terzo logo (usato dal ottobre 1998 al 30 maggio 1999) è molto simile a quello precedente, difatti il font utilizzato è lo stesso, ma ci sono particolari che lo differenziano.
Una caratteristica che si ritrova solo in questo logo è il punto esclamativo dopo il nome Google. Troviamo inoltre la presenza di una ombreggiatura dietro alla scritta. Altra caratteristica riguarda l’ordine dei colori che finalmente diventa quello attuale.

Quarta versione del logo di Google
Il quarto logo è caratterizzato dalla presenza di ombre non molto accentuate dietro ogni lettera. La scritta pare subito più snella e meno tondeggiante delle precedenti. Il font è quello utilizzato anche nelle versioni successive (ad eccezione di quella attuale), da qui in poi infatti la parte inferiore della “g” è chiusa. Il carattere che viene utilizzato è Catull BQ Regular.
Questo logo viene usato dal 31 maggio 1999 al 5 maggio 2010.

Quinta versione del logo di Google
Il quinto logo è stato usato dal 6 maggio 2010 al 18 settembre 2013. Questo logo appare più semplice dei precedenti e si caratterizza per gli evidenti punti luce messi in ogni lettera e per l’accenno di ombra che si può notare se si osserva attentamente, come a volere dare un senso di seppur lieve profondità. I colori utilizzati in questo logo sono più chiari rispetto alla versione precedente, c’è la volontà di donare grande luminosità al logo.

Sesta versione del logo di Google
Il sesto logo, usato dal 19 settembre 2013 al 31 agosto 2015, è molto semplice. Questo logo perde la caratteristica tridimensionalità della scritta, infatti le lettere sono bidimensionali, piatte, senza alcun accenno di ombreggiature. Proprio la mancanza di ombreggiature rende la scritta ancora più sottile. I colori e il font utilizzati sono gli stessi del logo precedente.
Siamo dunque arrivati al settimo ed ultimo logo: il logo attuale, usato dal 1º settembre 2015.
Qui il cambiamento è radicale, questo logo si discosta totalmente dai logo precedenti anche se l’ordine dei colori rimane invariato e la “e” resta inclinata. Google ha abbandonano il font graziato per un Bastoni molto leggibile, il che ovviamente è un bene per tutti i dispositivi digitali.

Settima ed attuale versione del logo di Google
La cosa più importante però è che Google ha introdotto il meta-logo per alcuni servizi: il logo, nella sua rappresentazione grafica e animata, dirà all’utente quale servizio sta utilizzando e suggerirà cosa fare. Il passo avanti dal punto di vista concettuale è quindi enorme.
Il brand Google non sarà più caratterizzato da una scritta o una parola, ma diventerà una sequenza di colori: blu, rosso, giallo, verde.
Se Google applicherà il concetto di meta-logo per tutte le attività, cominceremo ad identificare ogni servizio Google solo dai colori eliminando totalmente la parte verbale.
LOGO APPLE
Tutti sono in grado di riconoscere l’attuale logo della Apple, ma sono in pochi a conoscere la storia dell’evoluzione che questo logo ha avuto negli anni. Infatti la mela addentata che vediamo oggi è solamente l’ultima variante del logo dell’Apple.

Versione attuale del logo Apple
La prima versione è stata disegnata nel 1975 da Ron Wayne, un ex collega di Steve Jobs all’Atari e il terzo socio fondatore della Apple, quello “dimenticato”, con una quota del 10% che decise di vendere per soli 800 dollari dodici giorni dopo la nascita dell’azienda.

Prima versione del logo Apple
Questo primo logo della Apple era un elaborato disegno in bianco e nero che riprendeva lo stile barocco. Rappresentava Newton intento a leggere seduto sotto un albero e alla mela era riservata una piccolissima parte del disegno, infatti la si vedeva appesa ad un ramo. Ad avvolgere il “quadretto”, un drappo di stoffa recante la scritta “Apple Computer Co.”. In basso uno sguardo attento può notare una piccola scritta in lingua inglese (“Newton… A Mind Forever Voyaging Through Strange Seas of Thought… Alone”) la cui traduzione italiana equivale a “Newton… una mente sempre in viaggio attraverso strani mari di pensiero… da sola”. La frase deriva dal poema “The Prelude, Book Third: Residence of Cambridge”, scritto dall’inglese William Wordsworth (1770-1850).
Questo logo, troppo figurativo e poco iconico, aveva troppi dettagli per essere riprodotti in piccole dimensioni.

Seconda versione del logo Apple
A distanza di solamente due anni, nell’aprile del 1977, Jobs chiese all’agenzia pubblicitaria Regis McKenna di creare un nuovo logo. Fu Rob Janoff ad occuparsi di questo incarico.
Janoff presentò a Jobs il disegno di una mela monocromatica addentata, l’idea a Jobs piacque, ma fece inserire delle bande colorate orizzontali. L’idea di queste bande colorate era certamente costosa (perché per stampare quel Logo sarebbero serviti molti colori e molta cura), ma era anche molto efficace perché permetteva di distinguere la Apple da una sua grande avversaria di quegli anni, l’IBM, che aveva come logo la scritta “IBM” attraversata da bande orizzontali monocromatiche.
Ci sono molte leggende dietro questo logo, difatti si pensava che la mela fosse stata creata multicolore per rappresentare simbolicamente la comunità gay, oppure per richiamare i colori psichedelici degli anni Sessanta. Sulla scelta della mela come simbolo alcuni teorizzarono che Jobs l’avesse scelta perché da giovane era vegetariano, oppure come omaggio ai Beatles. Sul morso invece venne detto che Janoff disegnò la mela con il morso in omaggio ad Alan Turing, uno dei pionieri dell’informatica, suicidatosi mordendo una mela che lui stesso aveva avvelenato con del cianuro.
Tutte queste versioni vennero smentite sia da Jobs che da Janoff.
Il logo della Apple restò lo stesso fino al 1998 quando Jobs, tornato a capo dell’azienda, decise di apportare delle modifiche anche al logo. Questo terzo logo è ancora oggi quello solitamente utilizzato.
L’arcobaleno pareva alquanto obsoleto, allora si decise di mantenere la mela addentata eliminando appunto i colori. Questo rendeva il nuovo logo più accessibile economicamente e molto più raffinato di quello precedente. La mela ora appare con toni del grigio, nero e bianco, ma ne esistono versioni anche blu e rosse a seconda dei prodotti sui quali sono applicati.

Quarta versione del logo Apple
La quarta versione non è una vera e proprio versione successiva rispetto alla terza, ma una versione alternativa visto che ancora oggi la terza e la quarta versione vengono entrambe utilizzate. In questa versione alternativa, il logo presenta una linea curva che taglia con leggera inclinazione la parte superiore della mela, in modo da renderla più artistica. Questo logo viene spesso utilizzato nelle rappresentazioni digitali.
LOGO TIM

Nuovo logo Tim
TIM ha presentato il nuovo logo il 13 gennaio 2016. Si tratta di un simbolo semplice e iconico, un vero e proprio restyling del brand.
Ma partiamo per gradi vedendo l’intera storia del logo TIM, dalle origini fino ad oggi, prima di analizzare nello specifico questo nuovo logo.

Primo logo Tim
Il primo logo nasce insieme alla TIM (Telecom Italia Mobile) nel 1995. In realtà già dal 1990 Telecom Italia aveva lanciato la rete TACS a opera della divisione Servizi Radiomobili di Telecom Italia. Con il passare degli anni però Telecom Italia decise di posizionarsi separatamente sul mercato mobile con una nuova identità e così nacque TIM.
Questo logo segna il passaggio dalla vecchia immagine legata alla tradizione delle telecomunicazioni in Italia ad una immagine del tutto nuova, legata all’innovazione e al dinamismo della telefonia mobile.
Dal punto di vista visivo è molto evidente il legame con il brand Telecom Italia: ritroviamo il tetragramma rosso, simbolo di continuità in termini di garanzia e affidabilità. Il grigio del testo lascia il posto al blu.
Il lettering utilizzato è Gill Sans.
Nei primi due anni (‘95/’97) il logo TIM è accompagnato dalla ragione sociale “Telecom Italia Mobile” che verrà poi abbandonato con la crescente notorietà.

Secondo logo Tim
Il secondo logo è del 1998. Il logo TIM prende la forma di “biscotto”: un’ovale racchiude il pittogramma e il testo, aumentando l’impatto visivo.
Dal punto di vista cromatico, i colori sono il rosso per il tetragramma, il blu per lo sfondo e il bianco per la scritta.
La lettera iniziale della parola TIM è della stessa grandezza delle altre, a contrario di ciò che si vedeva nel primo logo.

Terzo logo Tim
Nell’anno successivo (1999) vede la luce il terzo logo. Questo logo assomiglia molto a quello precedente ed è accompagnato dal claim “Vivere senza confini”. Questo slogan fa leva sull’idea della libertà di comunicare ovunque, libertà resa possibile grazie alle innovazioni e ai servizi in rapida evoluzione.
In questo periodo si affacciano sul mercato nuovi competitor, che guadagnano fette di mercato con offerte competitive e facendo leva sull’elemento di originalità. Anche il brand TIM, quindi, ha bisogno di una sferzata di novità e si avvia un processo di cambiamento che lo renderà più popolare, estroverso e ringiovanito anche in stretto senso anagrafico. Un rinnovato protagonismo pubblicitario sostiene questa evoluzione.
Nel 2004 il logo evolve: cambia il font e il tetragramma diventa trigramma. Si ha quindi il quarto logo. Questo nuovo logo nasce per allineare il brand al restyling precedente del marchio Telecom Italia.

Quinto logo Tim
Il quinto logo è del 2014. Il marchio evolve e diventa in 3D: più impatto e digital appeal. È proprio il digitale ad essere al centro della nuova strategia della marca. Il brand Tim vuole infatti posizionarsi sempre più in primo piano in tutte le offerte di telecomunicazioni fisse, mobili e internet.
Nel 2015 TIM avvia un’operazione di semplificazione e riposizionamento dell’architettura di marca grazie al quale la rete fissa e mobile confluiscono in un solo brand che mantiene il riferimento a Telecom Italia. Nasce quindi il sesto logo.

Settimo logo Tim
Il settimo ed attuale logo viene lanciato ad inizio 2016. Il marchio è caratterizzato da una icona rossa che rappresenta una T e dal wordmark bianco su fondo blu. Viene eliminata qualsiasi forma contenitiva, lo storico “biscotto”, ma si mantiene il distintivo colore blu. Il lettering progettato è un carattere Sans Serif, preciso e chiaro, con un tocco di calore e umanità.
Soffermandosi però a guardare il nuovo logo della TIM si notano somiglianze con altri simboli già esistenti.
Per esempio assomiglia molto a quello di iCal, un’app per la gestione del calendario. Osservando solamente la parte di destra del logo TIM si nota invece una somiglianza con il logo di Emergency. L’ultima similitudine che si nota è quello con il Trigramma del Monte, un simbolo della tradizione cinese.
Il problema principale che sorge per via di quest’ultima somiglianza è che il simbolo cinese è associato alla quiete, alla meditazione e alla riflessione, cioè caratteristiche del tutto contrarie a quelle che TIM vorrebbe veicolare.